7 Maggio 2011 – Palestra subacquea

La mia prima - Una giornata indimenticabile


Ehilà. La sveglia.

Tempo di sistemare le ultime cose, una tazza di caffè e si parte.

Il viaggio è piacevole in compagnia di LINUZZA e MAMMA PINA, un po’ meno lo sono i morsi della fame. A me una focaccia! Pigio sull’acceleratore per giungere a destinazione prima possibile.

Raggiunta la meta. Giù dall’auto! Attrezzatura alla mano e via a incontrare gli amici della “Veja”. Ci siamo proprio tutti, che bello….

E allora: che/chi/cosa stiamo aspettando? Andiamo a fare colazione? Sì o no? Finalmente! Non ce la facevo proprio più. Focaccia, caffè e corsa a rotta di collo, intendiamoci: a passo dai lumaca, a osservare i Big durante la fase della “vestizione”. E’ in programma la loro prima immersione giornaliera: 11.30 – appuntamento con l’HAVEN.

Noto con piacere che i Big sono sereni e sorridenti. Il loro modo di fare è ovviamente di stimolo per noi pivelli. E’ l’atteggiamento giusto per fare capire a noi, embrioni di sub, che nel pomeriggio andremo a fare “incontri ravvicinati” in un mondo che, si, e’ diverso dall’ordinario, ma per niente ostile. La scoperta del nuovo mondo deve essere vissuta nel giusto modo. Relax e divertimento in totale sicurezza!

Osservando i gesti dei Big si assapora tutto ciò. Non vi è tensione, non traspare preoccupazione.

Un po’ più in là si nota movimento. Sì, si… sono i miei compagni di corso! Vestizione e “sgambata” per raggiungere la spiaggia, carichi di bombole, pesi etc. E’ la loro prima immersione ufficiale in mare. Ingresso in acqua da riva. Io? No, sono un lavativo…ho prenotato un’escursione alla “Palestra Subacquea”. Scherziamo? Ingresso da riva? Ad aprile ho avuto modo di fare la mia “bevutina”, quindi: prendo il sole e poltrisco, punto!

Il “RATA”, mostrandomi una borraccia, mi dice: <ehi “sos”, tu rinunci al bagnetto? Attenzione! Sai che rischi di perdere ogni diritto di bere dall’Ampolla della Santità?>. Confuso, osservo l’ampolla e: < ma cosa vuoi che me ne importi di un po’ di caffè…> dico tra me e me. Ah, che errore…il RATA svita il tappo e…come per magia, si spande nell’aria un delizioso aroma di… Grappa Artigianale!

Noooooo!… Porc…! .Arggghhhh!!!

Va bene. Pazienza. Avanti comunque, il danno l’ho fatto…

E allora, pivelli (la mia categoria) e Big partono, in direzioni diverse, per incontrare il mare. I lavativi (sono il presidente onorario del circolo dei lavativi. Se non ci credete, provate a chiedere a MARIO!) partono alla ricerca di viveri e vettovaglie…. Alcuni, Libellula in primis, partono in direzione del ristorante. Altri rientrano nei ranghi e si accomodano in prima fila in attesa del rientro dei sub. Intanto, chiacchiero con MARIA del più e del meno.

Dopo circa un’ora ecco di ritorno i pivelli. Mostrano sorrisi e ossa rotte. Se pensate sia faticoso entrare in acqua da riva beh, provate ad uscirne.

I big se la prendono un po’ più comoda e rientrano dopo circa due ore a bordo del gommone (Gommone “numero 4”, in caso qualcuno volesse giocare al Lotto).

<Datevi una mossa> dice FLAVIO, indicando noi lavativi: <Preparate l’attrezzatura che tra poco si va>. EVVIVA! Si va! Mh!.Evviva? Ma siamo proprio sicuri? Mmmhhh… certo, diamine! Voglio provare! Voglio fare! Ho visto rientrare i Big, sorridenti e giocosi, pur avendo incontrato alcune difficoltà durante la loro immersione.

Tocca a me! Controllo l’attrezzatura… Tutto ok…si va sul gommone…per salire a bordo faccio a pugni con….ma quanto è ingombrante, Beniamino… Un ultimo controllo… tutto bene…. No, aspetta….Luisella e Matteo mi fanno notare che da qualche parte c’e’ una perdita di aria. E’ vero! E’ la frusta del mio computer…problema ormai noto ma non ancora risolto….dico: <beh, se una volta immersi la frusta non dovesse fare tenuta, beh…. controllerò attentamente il consumo di aria…>.

Giorgio e il RATA mi consigliano di fare visita presso alcuni “cari” rivenditori. Che cosa intenderanno per “cari”?

Siamo così giunti alla Palestra. Il mio compagno di avventura sarà Paolo “the President”. Paolo è prodigo di consigli. Cerca di farmi rilassare e m’invita a vestirmi. Detto, fatto! Indosso i calzari … ma quanto è ingombrante Beniamino….le pinne…. si, e’ proprio ingombrante…..comincio a sudare…. Cerco di evitare i gomiti di Beniamino, le gambe di Beniamino, la pancia di Beniamino…oh, Beniamino si butta in acqua, alleluja! Chiudo la Zip della muta, indosso il GAV, i guanti … tiro su il cappuccio…maschera… stringo le cinghie del GAV e….oddio… che fatica faccio a respirare! Due mute + GAV + cappuccio…provo l’erogatore…aria… si…manometro…214 bar….capperi, però. Quando ho provato l’ attrezzatura il manometro ne segnava 230. Vai a capire!

Oh, basta. Ora vado!! Saluto il nipotino e…. Splash!!!…ah… acqua fresca….che piacere… però…fatico a respirare… muta troppo stretta? Boh…forse si! Forse no! So’ io perché: troppe cene… troppi bagordi… Paolo mi suggerisce di prendere un po’ di tempo e poi, solo quando mi sento pronto…. Sono pronto! Ore 15:09. Afferro la cima, sotto lo sguardo vigile di Paolo sgonfio un po’ il Jacket e iniziamo la discesa…Che bello! Acqua azzurra…riconosco Libellula, Flavio, Enzo … scendiamo…e quello chi è? Ah sì, è Beniamino. E’ ingombrante anche in ammollo…compenso che è una meraviglia e poi… oh, c’e’ traffico!

Ho la sensazione che, se non interrompo la discesa, va a finire che metto le pinne in testa a qualcuno. E allora? Interrompo la discesa. Siamo a 5 metri e fatico a respirare…dannata birra….giungono bolle da sotto…provo a mollare la cima…”porc...” che ho fatto? Mi ritrovo in risalita… e fermati, no? Afferro nuovamente la cima, ma la cima ha un assetto strano…o forse l’assetto strano l’ho io? A questo punto interviene Paolo che, con calma, mi riporta a pelo d’acqua. Guardo l’orologio! “Ma dai”. Non ci posso credere. Ho la sensazione che sia trascorsa mezz’ora da quando sono entrato in acqua, ma il mio orologio segna le 15:11! Pazzesco! Due minuti.

Faccio fatica a respirare. Dico a Paolo: <sono già stanco! Sto’ facendo una faticaccia>. Paolo mi guarda….mi osserva… mi scruta…. Mi pungola…. OK! Andiamo! Cima sgombra!!! Scendiamo in libertà. Tocco il fondo: 20 metri. Mi guardo intorno e cerco di prendere confidenza con il nuovo mondo. Mi sento bene (anche se la muta continua a premere sul torace)! Ci mettiamo a giocare. Paolo mi indica un “tubo” e mi fa segno di passargli attraverso. Me lo faccio dire due volte? Neanche per idea. Parto in quarta, tra sbuffi e bolle. Passo il primo ostacolo, attraverso il secondo… provo a giocare facendo prove di saliscendi…mi fermo… cerco Paolo. Lui è lì, a due centimetri da me. Vigile e pronto a intervenire. Che figo! Mi sento proprio protetto, coccolato, direi. Grazie, Paolo!!!

Faccio sempre fatica a respirare ma “sento” che non vi sono problemi…tutto sopportabile, tutto bello, tutto…. Controlliamo un po’ il manometro… 130 Bar. Possibile? Sbuffo come una vaporiera!!!! Ora si cambia! Paolo fa da lepre ed io provo a stargli dietro, esattamente come fanno le Red Bull (lepri) e le Ferrari (lasciamo andare!). Partiamo. Tubi, cubi, buchi; pesciolini, stelle marine, orche assassine...

“Urca”, i consumi! Leggo nuovamente gli strumenti: 92 Bar, ok, devo segnalare a Paolo il “fuel remaining”. Come mai il computer segnala “Affanno”? Affanno di che! Sto’ giocando, mi pare di star bene. Sì, è vero. Respiro un po’ a fatica per via del fatto che ormai la muta si è trasformata in una sorta di garrota ma non credo che questo possa causare una eccessiva richiesta di aria. Qualche perdita ? Dati non reali? Paolo, vigile come sempre, si accorge del mio disagio. Legge i dati del mio computer e mi fa cenno di prendere la direzione che porta alla cima.

Un secondo giro, pur breve, comunque è d’obbligo, mantenendo sempre il riferimento alla cima. Osservo i movimenti e le “bolle” di Paolo. Gulp! Ho la sensazione di avere un compagno di viaggio che consuma un decimo di aria rispetto al sottoscritto.

Game over”. Afferriamo la cima (50 Bar) e cominciamo a salire. Tappa a tre metri… mi ritrovo a 2 m! Poi a 1.5 m! Che succede? Torniamo a tre metri. Sembra facile! Bolle da tutte le parti. Provo a raggiungere i 3 m. Descent in verticale ma sotto-sopra. Bolle, belle bolle, grandi bolle, sensazionale! Stesso effetto della Jacuzzi!

A causa dell’effetto Jacuzzi, non riesco più ad abbassare le gambe…. Luisella mi tende la mano. Afferro la sua mano e mi sistemo! Ora, avete capito perché ho scelto lo pseudonimo “Upsidedown”?

I 3 minuti sono trascorsi e allora: via!!. Siamo in superficie. Guardo il computer: consumo aria 192 Bar! Sbircio attraverso la maschera e leggo il manometro di Paolo: 110 Bar residue!!! La metà, accidenti!

Nuovamente sul gommone. Attorno a me gente sorridente, felice, attenta a tutto ciò che Flavio, Paolo e Gianni dicono e commentano… Non ci sentiamo in imbarazzo, nonostante tutto. Probabilmente abbiamo adottato uno stile natatorio del tutto personalizzato, sgraziato (ho visto più di un pesciolino fare strane smorfie quando incrociati occasionalmente), comunque efficace.

Giunti a terra, Linuzza sembra una trottola; gira a destra e a manca, con una caraffa in mano, offrendo a tutti noi the’ caldo a volontà. Mi spoglio, sciacquo l’attrezzatura, vado in doccia, mi rivesto e….caffè. Insomma, che giornata! La prima? indimenticabile!

Il gruppo affiatato, l’elevata preparazione tecnica e professionale delle persone che lo compongono, la loro dimostrata propensione all’insegnamento, beh… che dire: Con loro mi sentirei al sicuro e protetto anche in acque agitate !!!!

Grazie a tutti.

Alex