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IL VIDEO (by Flavio Tonso) durata 6 minuti (19 mb.)


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SUPPORTO DIVING: EUROSUB

 

 

Immersione sui Relitti

BETTOLINA DI CERVO

LOCALITA': DIANO MARINA

DIFFICOLTA': MEDIA

PROFONDITA' MAX: 47 metri

La Storia

La storia della Bettolina di Cervo e’ avvolta nel mistero. Nulla si sa di preciso, ne’ la data dell’affondamento, che risale comunque al secondo conflitto mondiale, ne’ la causa, attacco aereo, siluramento o mina? In quegli anni lo scenario nel bacino del Mediterraneo vedeva gli alleati impegnati nel tentativo di conquistare la nostra Penisola scontrarsi con i Tedeschi che, con ogni mezzo, cercavano di impedirglielo. Visto che sia nell’ Italia meridionale che in Corsica erano presenti campi d’aviazione, gli angloamericani non facevano passare giorno senza compiere incursioni aeree atte a danneggiare i punti strategici della nazione. Per questo motivo la via marittima era spesso l’unica percorribile dai Tedeschi per far arrivare le merci a destinazione. Per contrastare questo traffico  una base di motosiluranti americana venne spostata a Bastia. In essa trovavano posto le MTB Inglesi e le PT Americane al comando dell’inglese Allen. Queste imbarcazioni veloci e dotate di radar potentissimi seminarono il panico nel naviglio minore tedesco che ben presto si trovo’ in crisi di unita’. Soprattutto le motozattere, che con la loro prua abbattibile trasportavano mezzi terrestri, iniziarono a scarseggiare.  Vennero  utilizzate tutte le imbarcazioni disponibili comprese bette, barconi, chiatte e bettoline. Su queste barche veniva allestito un armamento posticcio saldando delle piattaforme per cannoni da 20 mm da brandeggiare a mano, aiuto nullo nel caso di un attacco aereo o di una motosilurante.  Sicuramente la nostra bettolina faceva parte di questo naviglio di ripiego, poco adatto al mare, scarsamente armato e lento e come altre sue gemelle tra cui la bettolina di Sestri, subì l’attacco degli alleati colando a picco al largo di Cervo. Dallo squarcio presente sulla murata destra a poppa si puo’ presumere che ad attaccarla possa essere stato un aereo.

L' Immersione

Il mercantile non subì grossi danni poiché appare pressoché intatto se si fa eccezione per il normale deterioramento delle strutture causato dall’azione della corrosione marina. La prua e’ caratterizzata da un vericello orizzontale che fa bella mostra di se in prossimità del castello.Nella zona maestra, al centro della nave, si trova una base circolare di grande diametro che, fino a pochi anni orsono, poggiava sulle due murate, mentre ora e’ appoggiata solo a quella destra. E’ la base della grande mitragliera a quattro canne di cui non esiste più traccia. Questo armamento era posizionato tra le due stive che, ormai, sono completamente comunicanti a formare un lungo corridoio che arriva fino alla zona poppiera.Nella sala macchine e’ possibile osservare il motore e 2 argani con i cavi d’acciaio. Questa zona consente di penetrare all’interno del relitto senza grossi pericoli poiché molte sono le vie di uscita. La zona poppiera presenta  una struttura rettangolare con delle lunghe aperture longitudinali , ancora in ottime condizioni, che chiude la sala macchine. Tra le lamiere e’ facile osservare qualche bella aragosta, gronghi, mostelle e un anemone gioiello.

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