Le origini dei nodi sono antichissime, come
dimostrano certi utensili preistorici tenuti assieme da fibre intrecciate
ed il ritrovamento in Perù del "quipu", che come antico sistema
di scrittura utilizzava fili, lungo i quali venivano riportati nodi semplici.
Nel tempo il saper fare nodi è diventato un'arte che ha portato a creare
centinaia e centinaia di nodi anche complicati, ma spesso inutili.
Molto spesso ci troviamo nella necessità di far uso dei nodi sia nella
quotidiana vita cittadina, che andando per mare e talvolta ci rendiamo
conto dell'importanza del nodo solamente quando l'ormeggio della barca
o del gommone non ha tenuto o quando il nodo si è sciolto, rovinando a
terra quello che avevamo legato.
Ma è andando per mare che i nodi assumono la loro importanza e solo nella
necessità ci rendiamo conto che è fondamentale saper scegliere ed eseguire
subito e bene un nodo, rapidamente e con il minimo dei movimenti,
in ogni condizione di tempo e di mare, di giorno o in assenza di luce,
ma che sia anche agevole da sciogliere subito e bene. Un nodo inadeguato
o mal fatto o una eccessiva lentezza nell'esecuzione può comportare pericolo
per se e per gli altri.
Per ottenere questo è indispensabile imparare "a memoria" il
nodo, cosa che è possibile solamente se viene provato e riprovato fino
alla noia, fino a che non riesce in maniera automatica ed istintiva.
Soltanto così i nodi non si trasformeranno in ostacoli nel momento del
bisogno.
Come subacquei sono relativamente poche le occasioni di utilizzare i nodi.
Possiamo aver la necessità di legare della attrezzatura al jacket, come
le tabelle o la torcia, o legare l'attrezzatura a fine immersione a fianco
del gommone, prima di salire a bordo, o recuperare qualcosa dal fondo.
Lo scopo di queste pagine è di presentare quei nodi essenziali ed indispensabili,
fra le migliaia che esistono, e che realmente possono trovare applicazioni
pratiche e diffuse, permettendo di risolvere le più svariate situazioni
nella vita quotidiana e nell'attività sportiva.
Caratteristiche delle corde |
Prima di descrivere
i singoli nodi è necessario conoscere le corde nella loro struttura
e per il materiale con cui sono costruite, allo scopo di poter scegliere
quella più adatta all'uso desiderato.
Per la struttura o la costruzione, le corde si dividono in: |
- CORDE RITORTE
costituite da un fascio di filacce ritorte, chiamato filato o trefolo.
Più trefoli ritorti tra loro, con torsione opposta a quella delle
filacce, formano un legnuolo. Più legnuoli, solitamente da tre a cinque,
uniti tra loro con torsione opposta a quella del legnuolo formano
la corda ritorta.
Questa corda ha come caratteristiche: maggior rigidità; mantiene la
sezione rotonda; ottima resistenza all'usura; ottima resistenza al
nodo; adatta a lavori gravosi. |
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- CORDE TRECCIATE costituite
generalmente da una anima di fibra vegetale o sintetica, che ha la
funzione di conferire resistenza alla corda. L'anima è ricoperta da
fili intrecciati che formano la calza, con funzione protettiva
ed estetica.
Le caratteristiche di questo tipo di corda sono: maggior morbidezza;
si appiattisce aumentando la presa; non perde la resistenza finchè
non è intaccata l'anima; alcuni nodi si sciolgono troppo facilmente;
più versatile e più maneggevole. |

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Anche il
materiale utilizzato conferisce specifiche caratteristiche
alle corde. Ormai quasi scomparse le corde in fibra vegetale, in
commercio sono reperibili quasi solamente quelle in fibre sintetiche, per
le quali vengono utilizzati normalmente i seguenti materiali:
- POLIETILENE. Materiale galleggiabile e di basso costo,
non tiene al nodo, di scarsa resistenza, è scivoloso ed fortemente
allungabile. Utilizzato normalmente per la sagola del pallone segna
sub.
- POLIPROPILENE. Molto simile al polietilene, è solamente più
resistente e con basso allungamento. E' utilizzato come cima per
il salvagente dei natanti e per grossi cavi.
- POLIAMMIDE. Conosciuto come nylon, perlon o lilion, possiede
ottime caratteristiche di resistenza, usura e di tenuta ai nodi.
Non galleggia.
- POLIESTERE. Conosciuto come terital, dacron o terylene,
è il miglior materiale per confezionare corde ed il più caro. Non
galleggia.
Quando si taglia una corda in sintetico si deve avere l'accortezza
di eseguire un taglio netto con una lama affilata e di scaldare
le parti terminali con una fiamma, in modo di fondere le materie
plastiche, appiattendole quando sono ancora morbide con le dita
inumidite o con la lama. Tale operazione è necessaria per evitare
che la corda si sfilacci e divenga presto inutilizzabile.
Per le corde in vegetale e/o ritorte si deve procedere all'impalmatura,
eseguendola con molta cura, facendo dei colli molto accostati uno
all'altro e serrando con forza.
Terminologia
e tipi di nodo |
TERMINOLOGIA
Il mondo dei nodi ha una sua terminologia particolare che è
giusto conoscere, anche se non sarà molto usata in questa dispensa.
- ANIMA: è la parte interna delle corde trecciate, costituita
da fibre parallele.
- ASSUCCARE: stringere o mettere in tensione il nodo.
- CAVO: è sinonimo di corda o fune.
- CIMA: corda di medio diametro.
- COLLO: giro completo di un cavo intorno ad un oggetto.
Il corrente ed il dormiente divaricano di 180°.
- CORRENTE: capo della corda che viene mosso, generalmente
con la mano destra, e passato nelle varie asole per formare
il nodo e su cui si esercita la trazione. E' la parte attiva
della cima.
- DOPPINO: ripiegamento di un cavo su se stesso, formando
un occhiello.
- DORMIENTE: parte ferma della corda, generalmente trattenuta
dalla mano sinistra che blocca il nodo di momento in momento,
durante la formazione.
- GANCIATO: nodo di facile scioglimento, ottenuto chiudendo
il nodo con il corrente a doppino.
- GOMENA: cavo di grosso diametro.
- IMPIOMBATURA: unione di due cavi intrecciando i legnuoli.
- IMPALMATURA: legatura della parte finale del cavo affinchè
non si sfilacci. |
TIPI DI NODO
Ogni nodo ha le sue caratteristiche che sono:
la semplicità di esecuzione, la adattabilità ad una particolare
funzione, la resistenza, la sicurezza e la facilità di scioglimento
anche con la cima bagnata.
Sono circa una decina i nodi da conoscere e che sono sufficienti
ad eseguire un buon recupero, ma anche per essere usati in
tante altre attività di mare o di terra.
Questi si dividono in:
NODI di ARRESTO, NODI di GIUNZIONE, NODI ad OCCHIO o GASSE,
NODI di AVVOLGIMENTO, IMBRACATURE e PARANCHI.
NODI
di ARRESTO
Si eseguono ad una estremità della corda per evitare che
questa si sfili da un foro o una apertura. Alcuni nodi
di arresto sono usati anche a scopo decorativo e come
nodi di appesantimento per cime o sagole da lancio.
I più conosciuti sono: |
- NODO SEMPLICE
o SINGOLO è l'esempio più comune di nodo ed è la base
per nodi più complessi. Oltre ad essere un nodo di arresto,
può essere utilizzato per legare un corpo, purchè i due
capi siano in tensione.
E' un nodo sicuro, ma ha il difetto di stringersi troppo,
danneggiando le fibre e conseguentemente è difficile da
sciogliersi, particolarmente quando è bagnato.
Per ottenere il nodo semplice si forma un occhio, all'interno
del quale si introduce il corrente, tirando poi le due
estremità per stringerlo. |

nodo semplice
|
-
NODO SAVOIA o A OTTO è il più importante nodo di arresto,
sicuro perchè non indebolisce il cavo, non si stringe
eccessivamente e si scioglie con facilità. Per eseguire
il nodo Savoia fare un asola tenendola con la mano
sinistra, ruotare in senso orario, per due giri, la testa
dell'asola con la mano destra, passare il corrente nell'asola
e stringere tirando il corrente.
Effettuando l'ultimo passaggio con il corrente lungo ed
a formare un doppino, si esegue un nodo savoia
ganciato. |

nodo savoia |

nodo savoia ganciato |
- NODO del
CAPPUCCINO più che un nodo di arresto è un nodo di
appesantimento e le sue dimensioni sono determinate dal
numero di giri che il corrente effettua intorno al dormiente,
prima di stringere. |

nodo del cappuccino
|
Si
esegue partendo da un nodo semplice, ma prima di assuccare,
si eseguono un certo numero di giri intorno all'asola
formata dal dormiente.
I
NODI di GIUNZIONE
servono per unire le estremità di due cime senza
danneggiarne la struttura e si possono sciogliere
con estrema facilità. Con l'eccezione del nodo bandiera,
sono sicuri solamente quando vengono utilizzate
cime dello stesso diametro e dello stesso materiale. |
-
IL NODO BANDIERA o di SCOTTA è il più importante
nodo di giunzione, che offre sicurezza e tenuta
anche con cavi di diametro e di natura diversa.
Di rapida esecuzione, non scorre, non danneggia
i cavi stringendosi ed offre una ottima resistenza
alla tensione.
Con il cavo di maggior diametro formare una asola,
tenendola con la mano sinistra, passare il corrente
del cavo più fine dentro l'asola circondandola,
passare il corrente nell'occhio formato dalla cima
più fine e assuccare.
Anche questo nodo può essere eseguito in maniera
ganciata. |

nodo bandiera
bandiera ganciato |
-
IL NODO PIANO è tra i più conosciuti nodi
di giunzione e serve per unire due cime dello stesso
diametro. Semplice da eseguire e facile da sciogliere,
offre però poco affidamento in quanto, tirando dormiente
e corrente dello stesso cavo, il nodo si rovescia
scorrendo sull'altro cavo.
Da usare solamente per legature provvisorie o che
non richiedano forte tensione, purchè esercitata
sui dormienti. |

nodo piano
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Si
incrociano i due correnti, soprammettendo quello
di destra sul sinistro, e si esegue un nodo semplice
avvolgendo con il corrente della cima di sinistra
il dormiente di quella destra. Si incrociano i due
correnti sovrammettendo il corrente provveniente
da sinistra sull'altro, avvolgendolo a formare un
nuovo nodo semplice.
Fare attenzione che corrente e dormiente della stessa
cima passino all'interno dell'asola dell'altra cima.
Per stringere il nodo tirare contemporaneamente
corrente e dormiente di ogni cima. |
-
IL NODO INGLESE è un classico nodo di giunzione
formato da due nodi semplici intrecciati ed offre
molta resistenza. Si esegue, con una cima, un nodo
semplice senza stringerlo, si passa il corrente
dell'altra cima all'interno del nodo e si esegue
un altro nodo semplice avendo all'interno il dormiente
della prima cima, si stringono i due nodi piani
e si assucca tirando contemporaneamente i due dormienti. |

nodo inglese
|
-
DUE GASSE servono per congiungere due cime
di grosso diametro, anche diverso, e di diversa
natura, con una ottima tenuta. Per l'esecuzione
vedi la gassa d'amante semplice eseguita con il
metodo dell'anello. Una volta eseguita la prima
gassa, si passa il corrente della seconda all'interno
della asola della prima.
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due gasse
|
I
NODI a OCCHIO o GASSE
sono asole o cappi
eseguiti quasi sempre all'estremità di un cavo,
che non vanno a stringersi, come i nodi scorsoi,
sull'oggetto di presa. |
- LA
GASSA D'AMANTE SEMPLICE è la più comune e la
più usata. Nodo molto sicuro come tenuta e facile
da sciogliere anche con la cima bagnata, si esegue
in tanti modi, anche se qui ne vengono spiegati
solamente i due più comuni.
Anche questo nodo può essere eseguito ganciato per
facilitare lo scioglimento.
Metodo dell'anello: si esegue un anello tenendo
il corrente sopra il dormente e formando una asola
delle dimensioni desiderate, si passa il corrente
nell'anello e dietro il dormiente, si passa nuovamente
il corrente nell'anello, formando una asola delle
dimensioni desiderate. Si assucca tirando il dormiente
mentre il corrente ed il bordo dell'asola sono tenuti
insieme. |

|
Metodo
del tiro: si passa il corrente in un punto fisso,
come un anello di metallo, e si esegue un nodo semplice
senza serrarlo, si rovescia il nodo tirando il corrente
verso il basso, si passa il corrente dietro il dormiente
e lo si inserisce nell'anello formato dalla cima,
si assucca tenendo il corrente insieme all'asola
e tirando il dormiente.
PROSSIMAMENTE questo metodo sarà completato con
delle immagini. |
I
NODI di AVVOLGIMENTO
si eseguono direttamente
sull'oggetto e se sottoposti a tensione iniziano
a scorrere ed a stringere. Facili e rapidi da
eseguire e da sciogliere.
- I MEZZI COLLI
sono nodi base, di rapida e facile esecuzione,
utili per legature provvisorie o per finire e
chiudere altri nodi. Si esegue un nodo semplice
portando il corrente nel senso del dormiente,
si avvolge con il corrente il dormiente e lo si
passa nell'occhio, si assucca tirando il dormiente. |

Mezzi colli all'anello
e al palo
|
-
IL PARLATO SEMPLICE è il più conosciuto dei
nodi di avvolgimento, di rapida esecuzione, ha una
ottima tenuta, permette di bloccare quasi istantaneamente
un cavo in tensione e di regolare con rapidità la
lunghezza della cima allentando la tensione. Si
esegue su pali od anelli e ci sono vari modi di
eseguirlo.
Metodo a girare: si tiene il dormiente con
la mano sinistra e con la destra si passa il corrente
in senso orario avvolgendo il palo e, trattenendolo
con la mano sinistra dopo il giro, si esegue un
altro passaggio del corrente sul palo passando sulla
sinistra del precedente. Si completa il giro passando
con il corrente tra la cima ed il palo e si stringe
mettendo in tensione il dormiente.
Con questo metodo è possibile effettuare il
parlato semplice anche ad un anello e nel modo ganciato. |

Parlato semplice
- metodo a girare
|

Parlato semplice
ganciato
|

Parlato semplice su
anello |
Metodo
a otto: tenendo il dormiente con la mano sinistra
si forma un'asola passando con il corrente, in senso
anti orario, sotto il dormiente e bloccandolo tra
il pollice e l'indice sinistri.
Si esegue un'altra asola in senso anti orario, a
formare un otto, e sovrammettendola alla prima.
Nelle due asole sovrammesse si passa l'oggetto,
normalmente un palo, su cui serrare il nodo assuccando
con il dormiente. |

Parlato semplice
- metodo ad otto
|
-
BOCCA DI LUPO è usato per agganciare qualsiasi
cosa, che non pesi eccessivamente, ad anelli o pali.
Normalmente viene usato per i parabordi delle barche,
è un nodo semplice che però sottoposto a tensione
tende a scorrere.
Con il corrente di esegue una volta intorno ad un
anello o palo, si passa sopra il dormiente e si
esegue una nuova volta, rovescia alla prima, facendo
uscire il corrente dalla parte del dormiente.
Si assucca mettendo in tensione il dormiente. |

Bocca di lupo
|
-
NODO DI ANCOROTTO prende il nome all'uso
che è destinato. E' il più resistente dei nodi di
avvolgimento, semplice da eseguire e da sciogliere.
Si eseguono due volte intorno ad un anello, si passa
il corrente dietro il dormiente e lo si inserisce
all'interno delle volte. Si assucca il nodo agendo
sul dormiente.
Su cavi di piccolo diametro si eseguono più volte.
Per garantire una maggior sicurezza nella tenuta
si eseguono una serie di mezzi colli intorno al
dormiente. |

Nodo di ancorotto
|
Le IMBRACATURE
servono per il recupero dell'oggetto, mentre i
PARANCHI sono
utilizzati per mettere in tensione le cime o sollevare
oggetti, riducendo lo sforzo, utilizzando normalmente
una fune, carrucole o bozzelli.
In questa sessione sono costituiti solo da cime
e, anche se l'attrito di lavoro eccessivo può
portare ad un logorio rapido della cima, sono
utilizzabili per trazioni o pesi non eccessivi.
IL NODO DI BOTTE è una derivazione dal
nodo semplice. E' un nodo da imbraco per oggetti
dalla forma cilindrica ed offre la possibilità
di equilibrare il carico senza la necessità di
doverlo sciogliere e rifare.
Lasciando una buona lunghezza al corrente, si
esegue un nodo semplice senza stringerlo, si allargano
le volte della cima al punto intreccio fra corrente
e dormiente, si inserisce l'oggetto dalla forma
cilindrica all'interno con l'asola che passa sotto
la parte inferiore dell'oggetto, si mettono in
tensione dormiente e corrente verso l'alto. |
IL
PARANCO SEMPLICE consente di utilizzare una
potenza pari alla metà della resistenza.
Si raddoppia una parte della cima con un cappio,
eseguendo un nodo semplice, ed all'interno dell'asola
si passa il corrente dopo che è stato collegato
all'oggetto.
Il dormiente deve essere assicurato ad un punto
fermo e stabile, atto a sopportare lo sforzo.
IL PARANCO DI POLDO riduce enormemente lo
sforzo, è auto bloccante, ma ha una escursione pari
ad un terzo della massima lunghezza del paranco.
Ad un capo della cima si esegue una gassa d'amante,
il corrente passa dentro l'asola e dopo viene fissato
su se stesso con una altra gassa. |

Paranco semplice |

Paranco di Poldo
minima estensione |

Paranco di Poldo
massima estensione |
RIPORRE
LA CORDA
Molto spesso quando abbiamo la necessità di usare
una corda questa è un groviglio di nodi ed il
districarla ci fa perdere molto tempo, che a volte
può essere prezioso, come nelle emergenze. Inoltre
dobbiamo considerare che può essere stata lesionata
la sua struttura dai nodi e quindi può divenire
pericoloso il suo uso. |
Per questo
motivo è importante riporre che cime nel modo corretto,
avvolgendole in spire a formare una matassa
e bloccandola in modo che non si aggrovigli.
Nelle operazioni di recupero la matassa può
essere fatta a mano avvolgendo nella mano sinistra
le spire che faremo con la destra e facendo attenzione
alla torsione (fig. 1).
Per bloccare la matassa, a secondo dell'uso finale,
si può procedere in due modi:
1) per appendere la matassa (fig. 2): dopo
aver fatto la matassa, con il corrente a modo di
doppino, si fa un giro intorno alla parte alta della
matassa passando sotto il corrente, seguito da un
ulteriore giro che chiuderemo con un mezzo collo.
L'asola così formata permetterà di appendere la
cima;
2) per riporre la matassa (fig. 3): con il
corrente si fanno alcuni giri di traverso alla matassa,
si doppia il corrente, si passa all'interno della
matassa rovesciandolo su questa e si assucca. |

Fig. 1
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Fig. 2 |

Fig. 3 |
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